
Il CEO Jack London ha ordinato oggi la manutenzione completa della flotta BSA, una manovra da 2,4 milioni di Euro. La notizia ha fatto irritare i vertici della compagnia, i quali hanno interpretato tale spesa come un ulteriore ostacolo alla crescita sul mercato americano del vettore. Dopo lo stop di 2 settimane e il cambio di flotta (costato circa 1,1 milioni di Euro) e la conseguente riduzione del gettito giornaliero, e dopo l'acquisto della terza raffineria di petrolio e di uno stock di carburante (per il costo complessivo di 0,5 milioni di Euro), quest'ultima manovra ha definitivamente rotto gli indugi e portato a dichiarazioni pesanti di ammonimento. Per alcuni, infatti, intraprendere questa direzione rallenta la crescita della flotta, è dispendiosa in termini di strutture e piloti inutilizzati, e soprattutto non porta a un trend di crescita capace di sfruttare le linee di debito in maniera efficace e per affrontare la concorrenza. London ha replicato che lo stop forzato della compagnia obbligava a delle scelte strutturali non rinviabili, inoltre ha rassicurato che le precedenti stime di crescita (peraltro già riviste) non saranno per ora corrette, infondendo fiducia al titolo che per ora è in lieve rialzo (+0,36).